Matteo Salvini, i primi effetti del decreto sicurezza: quanti immigrati dovranno tornare a casa

Uno dei primi effetti che avrà il decreto sicurezza e migranti voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini si rifletterà sulle richieste per il diritto d’asilo. Finora, in virtù della “valutazione residuale”, le commissioni che valutano le richieste hanno potuto includere quel tipo di permesso anche per condizioni generiche di “vulnerabilità dei migranti”, come riporta Repubblica, ma anche povertà, instabilità politica, mancato rispetto di alcuni diritti riconosciuti in Italia.

Per quanto prematuro riuscire a valutare l’impatto che avrà l’abrogazione del permesso di soggiorno per “moviti umanitari”, sono chiari i numeri del fenomeno oggi: grazie a quel tipo di permesso sono rimasti in Italia circa 60 mila immigrati dal 2015 a oggi, più di un quarto del totale. Un gruppo che vale circa il 30% di tutti i permessi di soggiorno concessi nel 2018, prima che Salvini arrivasse al Viminale. Un primo calo delle concessioni dei permessi c’era già stato dopo la direttiva emanata dal ministro dell’Interno, quando aveva indicato una serie di restrizioni per le concessioni dei permessi alle commissioni provinciali. Un calo di circa sette punti, poi leggermente risalito ad agosto.

Il trend, incrociato con il calo delle richieste d’asilo, rende sicuro il Viminale di riuscire a tagliare i permessi di circa il 30%. Da gennaio a oggi hanno goduto del permesso umanitario 16.755 immigrati. Con l’introduzione del decreto sicurezza, la sforbiciata dovrebbe riguardare circa il 10% con l’obiettivo del 30%, quindi almeno 3500 immigrati.

 

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