Ungheria, vescovo cattolico (vero) sta con Orban: “Difende l’Europa dall’islamizzazione. L’invasione fa paura”

UNGHERIA – Il vescovo Andras Veres, un vero cattolico non come i seguaci di Bergoglio traditori della Chiesa e servi del mondialismo, sta dalla parte del presidente Viktor Orban, l’unico difensore dell’Europa minacciata dal cancro islamico, una malattia da estirpare come gli eroiciungheresi estirparono nel 1456, con la benedizione di Papa Callisto III, cacciando la feccia islamica turca dal territorio europeo.

“Siamo tristi perché siamo contenti del lavoro che il governo ha fatto negli ultimi tempi”. A pronunciare queste parole è stato monsignor Andras Veres, che è il presidente dell’episcopato magiaro.

Il vertice della Chiesa cattolica d’Ungheria non pare aver condiviso la procedura sanzionatoria approvata “contro” il presidente Viktor Orban e il suo governo da quasi quattrocentocinquanta parlamentari europei appena due giorni fa.

Il presule ha voluto dire la sua da Poznan, luogo dove si sono riuniti i vescovi del Vecchio Continente per l’annuale assemblea plenaria. Secondo Veres, come riportato dalla Sir, l’azione politica dell’esecutivo ungherese è tesa alla difesa “dell’Europa e del Paese stesso”. Per questo sarebbero arrivate le sanzioni. Ma da quale pericolo, stando alla visione dell’ecclesiastico in questione, ci starebbe tutelando Orban? L’ “islamizzazione“. “Purtroppo – ha avvertito l’ecclesiastico – la storia si ripete. L’Ungheria ha sofferto già un grande attacco da parte dell’Islam nel 16° secolo e abbiamo ricordi molto brutti perché la Chiesa è stata completamente distrutta”. Quindi l’accenno al pericolo di un’invasione fondamentalista: “C’è paura oggi…”.

Il presidente dei vescovi ungheresi ha voluto sottolineare l’esistenza di un grande sostegno popolare, quello su cui può fare leva l’esecutivo, che è stato votato dai due terzi degli elettori in due circostanze elettorali: “Si può dire – ha scandito Veres – che la gente è a favore di questo governo. Adesso vedremo come possono riallacciare i rapporti con l’Ue e trovare soluzioni a questa situazione”. La mossa del Parlamento europeo, in ogni caso, non aiuterebbe “a far crescere la solidarietà, anzi – ha continuato Veres – dobbiamo dire che la Chiesa cattolica e il governo negli ultimi tre anni hanno cercato di dare segni di solidarietà concreta”.

La riflessione è arrivata poi a riguardare in modo più diretto la gestione dei fenomeni migratori: “Non siamo contro i migranti, ma il sistema che l’Unione europea vuole, non è lo stesso che vuole il governo ungherese, e cioè l’aiuto bisogna darlo alle persone laddove sono”. E ancora: “Tutti coloro che sono venuti in Ungheria sono stati aiutati. Anche se bisogna dire che nessuno vuole rimanere in Ungheria ma andare in Germania, in Francia e in altri Paesi. Nel 2015 – ha raccontato – è arrivata una folla immensa di migranti e anche in quella occasione sia il governo sia la Chiesa cattolica hanno cercato di fare di tutto per aiutarli e per accoglierli”.

La parte finale del discorso ha lasciato intendere come anche il presidente dei vescovi magiari sostenga Orban nella sua “linea dura”: “Chi desidera accogliere i rifugiati nel suo Paese lo può fare, ma quelli che hanno problemi con questa soluzione devono essere rispettati. Tutti i Paesi sono liberi e devono decidere loro stessi”.

Con fonte Il Giornale

 

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