Lega, Carlo Nordio critica la sentenza: “Cosa c’entra Matteo Salvini? Il sequestro dei soldi è ingiusto”

Una sentenza quella del Riesame, che il 6 settembre ha condannato la Lega a subire il pignoramento di beni fino a 49 milioni, che non va giù a tanti. Tra questi c’è Carlo Nordio, che di giustizia se ne intende, a commentare quanto accaduto: “Oggi purtroppo il diritto è volatile, siamo in un’epoca in cui i giuristi possono dire tutto e il contrario di tutto. Ma resta il fatto che gli oboli di oggi non dovrebbero essere aggrediti dalla magistratura sulla base dei comportamenti di ieri”, mette subito in chiaro l’ex magistrato.

Nella sentenza di sette pagine il Tribunale ha messo nero su bianco che “si dispone il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta anche delle somme di denaro che sono state depositate o verranno depositate sui conti correnti e depositi bancari intestati o comunque riferibili alla Lega Nord, fino a concorrenza dell’importo di euro 48.969.617″.

I reati contestati alla Lega Nord risalgono agli anni 2008-2010, anni in cui Umberto Bossi e il suo ex tesoriere Francesco Belsito si sarebbero macchiati di truffa ai danni dello Stato, utilizzando i soldi del partito per scopi personali. “Io capisco punire Belsito, anzi sono d’accordo, ma cosa c’entra ora Matteo Salvini e la nuova Lega?” sottolinea l’ex pm di Venezia. Ricordiamo che il partito è ad oggi cambiato e ha pure cambiato nome rispetto a quei lontani giorni. “Un conto sono i soldi frutto della truffa, un altro sono le donazioni degli imprenditori, dei politici e dei 2 per mille. In questo modo si crea sconcerto nell’opinione pubblica che crede nella democrazia” conclude Nordio.

 

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