Via “80 euro” e bonus cultura: ​le risorse per il reddito minimo

Il sottosegretario all’Economia, Laura Castelli ha le idee chiare: per il reddito di cittadinanza sta per scadere il tempo.

Il governo infatti è in fase di stallo sul fronte economico e non riesce, per il momento, a trovare la quadra per mettere in cantiere le due proposte principe della campagna elettorale di Lega e M5s: flat tax e reddito di cittadinanza. Mentre il vicepremier, Luigi Di Maio, va in pressing sul Tesoro per ottenere la precedenza del reddito minimo sulla rivoluzione fiscale, la Castelli, come riporta il Corriere, traccia gli scenari per il recupero delle coperture per dare il via al reddito di cittadinanza: “Si pescherà all’interno del bilancio dello Stato e ci sono le risorse che servono, senza bisogno di nuove tasse”.

E su questo piano va considerata anche la ricerca portata avanti dall’economista Riccardo Realfonzo e pubblicata su Economia e Politica che ha ricevuto il “like” di Pasquale Tridico, uno dei consulenti più vicini al vicepremier. Nella ricerca si legge che le risorse per il reddito di cittadinanza potrebbero arrivare “da una corretta razionalizzazione delle spese sociali, previdenziali, assistenziali e di stimolo fiscali esistenti, lasciando le tasse e altre fonti pubbliche di spesa quasi invariate”. Ma la fetta più grande delle risorse potrebbe arrivare dagli 80 euro di Renzi: 9 miliardi. Azzerato anche il bonus cultura che frutterebbe altri 290milioni di euro. Altri 2,750 miliardi invece arriverebbero dal Reddito di inclusione che era stato introdotto da Gentiloni. Insomma al Tesoro sono in affanno per trovare la quadra, ma di certo sul reddito di cittadinanza e sulla Flat Tax si gioca la vera partita del governo. IL GIORNALE.IT

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