E riecco Avvenire. Prima insulta Salvini, ora ce l’ha con gli italiani che stanno dalla sua parte. Ecco cosa dice.

Intimidire i benefattori non è un’opzione. Agisca chi ha il dovere“. Questo titolo che il quotidiano cattolico Avvenire scrive per intervenire sulle proteste contro l’arrivo dei migranti della nave “Diciotti” nei vari centri scelti dalla Cei per l’accoglienza.

Nell’articolo si legge: “Striscioni offensivi e minacce sul Web. Movimenti nazionali e iniziative di gruppi locali cercano di guadagnare facili consensi e di mettere sulla difensiva vescovi, Caritas e comunità che hanno scelto la via generosa e più scomoda dell’accoglienza di fronte al dramma dei cento profughi salvati dalla nave ‘Diciotti’”.

E prosegue: “Si tratta di mettere in pratica il Vangelo, concretamente, rispondendo a una crisi umanitaria e ai bisogni specifici di persone che in questo modo troveranno una seconda chance per le proprie esistenze.

I giovani eritrei, in piccolissimi gruppi, da Vicenza ad Ascoli, da Milano a Pistoia a Taranto, troveranno un percorso di integrazione che li porterà, se vorranno, a diventare cittadini ben inseriti”.

Ma non si ferma di certo qua. Chi scrive dice: “Non invadono e non ‘sostituiscono’, come diceva un becero slogan proposto da Forza Nuova. Quello che andrebbe sostituito, e rapidamente, e’ il clima di intolleranza che sembra avere acquisito spazio e impunita’ nel Paese.

Come se intimidire chi lavora per i poveri e per il bene pubblico sia un’opzione politica al pari di tante altre forme di propaganda. Una deriva da fermare. E il compito spetta, secondo l’architettura istituzionale, proprio al Ministero dell’Interno e al suo titolare”.

Come a dire: i cattivi sono gli italiani, che vengono invasi da persone senza regole e che la fanno spesso franca quando delinquono? Roba da matti!

Fonte: Il Populista

 

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