Matteo Salvini, su Libero i tagliandi (e anche una foto) per sostenere il ministro indagato

Migliaia di firme per Matteo Salvini. Sono quelle di chi per difendere il vicepremier dagli attacchi della magistratura non ha esitato a metterci la faccia, con tanto di nome e cognome, perché nella vita è abituato a fare così. È gente che non si nasconde dietro un monitor, né dietro le carte di un pm. Non li trovi in piazza ad imprecare contro il governo, ma in azienda con le maniche della camicia rigirate. Tra loro ci sono anche lettori affezionatissimi come l’ ex deputato forzista e imprenditore Paolo Oberti, che ha trasmesso a suo figlio Aldo il virus della “libertà” sin da quanto era piccino.

Anche lei ha aderito all’ iniziativa di Libero
“Mio padre diceva sempre che nella vita di un uomo ci devono essere almeno tre cose: la famiglia, il lavoro e l’ impegno politico. Le prime due mi sottraggono parecchio tempo e così ho sottoscritto la vostra petizione per dare un contributo seppure simbolico alla causa”.

Sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ ufficio, cosa pensa delle accuse mosse contro Salvini?
“Penso a Mameli”.

Prego?
“C’ è una strofa dell’ Inno d’ Italia che dice così: ‘Noi siamo da secoli calpesti e derisi perché non siam popolo perché siam divisi’. Parafrasando il concetto: quando c’ è da fare fronte comune e da sbattere i pugni sul tavolo per far valere le proprie ragioni, in questo Paese, c’ è sempre qualcuno che si dissocia per ottenere un briciolo di visibilità o per una poltrona”.

Insomma, il caso Diciotti è stata un’ occasione persa
“Certo, anche perché la questione va ben al di là di quella nave e di un centinaio di clandestini. È un problema molto più grande e tocca ognuno di noi. Persino i progressisti che oggi accusano Salvini di essere un mostro, alla prova dei fatti, quando si ritrovano i migranti sotto casa storcono il naso”.

Dicono che Salvini fa campagna elettorale sulla pelle dei migranti
“Chi dice così, probabilmente, non si è mai interrogato su cosa lasceremo ai nostri figli un domani. Io ci penso spesso, forse perché sono a capo di un’ azienda che sta per compiere cento anni e che è ancora in piedi grazie all’ impegno e alla cura con cui la mia famiglia l’ ha tramandata di generazione in generazione”.

I giornali di sinistra hanno salutato l’ avviso di garanzia con toni trionfalistici
“Per fortuna quelli non li leggo. Sono un vostro lettore affezionato”.

Nonostante tutto, il vicepremier sembra intenzionato a non fare sconti all’ Europa. Cosa ne pensa dell’ asse sovranista tra Roma e Budapest?
“Io sono sempre stato un europeista convinto ma con quello che ho visto in questi anni, personalmente, di questa Europa e della sua ipocrisia ne ho le tasche piene. E non mi riferisco solo al discorso immigrazione. Parlo da imprenditore e le dico che, al giorno d’ oggi, chi come me ha un’ azienda è un eroe, mentre chi la vuole avviare è un pazzo. Bisogna voltare pagina”.

E della piazza anti-sovranista di San Babila cosa mi dice?
“Sarò crudo: andassero a lavorare”.

 

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