Il Foglio di Giuliano Ferrara si è “pappato” 50 milioni di euro: soldi pubblici dei cittadini italiani. Ora basta!

Editoria: Il Foglio di Giuliano Ferrara in 17 anni si è “pappato” 50 milioni e 899mila euro di fondi, ovviamente soldi dei cittadini italiani. È ora di dire basta con i contributi pubblici sull’editoria che, il Movimento Cinque Stelle, giustamente, con una proposta di legge vuole abolire.

“Certo, qualcosa al bilancio dello Stato è costato”:  ha detto un rilassato Giuliano Ferrara parlando del suo giornale “Il Foglio” davanti alla Commissione Cultura della Camera dei deputat nell’ambito dell’esame della proposta di legge del Movimento 5 Stelle per l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria. Qualcosa? 50 milioni 899 mila 407 euro, ecco per l’esattezza quello che  “Il Foglio” di Ferrara è costato ai contribuenti a partire dal 1997, data in cui il giornale ha cominciato a riscuotere i contributi pubblici per l’editoria: 2 milioni 994 mila euro l’anno,  250 mila euro al mese, 8 mila euro al giorno. Per 17 anni. Una bella sommetta.

GIUSTIZIA E’ SFATTA Nato da un’idea dello stesso Ferrara,  “Il Foglio”, da poche settimane diretto da Claudio Cerasa, si è sempre contraddistinto per i suoi azionisti di gran calibro: oltre il finanziere Sergio Zuncheddu (editore dell’”Unione Sarda”) e lo stampatore Luca Colasanto, l’ex moglie di Silvio Berlusconi, Veronica Lario e l’onorevole azzurro Denis Verdini, tra gli altri. Sin dalla prima ora si è attrezzato per accomodarsi al ricco banchetto dei contributi statali per l’editoria, partecipando alla spartizione della ricca torta.

All’epoca, lo Stato già prevedeva, tramite la leggedel 1990 sulla “Disciplina delle imprese editrici e provvidenze per l’editoria”, l’elargizione di sovvenzioni alle imprese editrici di quotidiani. E, tra queste, ai giornali organi di partito. E cosa ha fatto Ferrara? Ha creato un apposito movimento-partito di cui il suo quotidiano è diventato organo ufficiale: la Convenzione per la Giustizia”,  fondata con gli allora amici-parlamentari Marcello Pera (Forza Italia) e Marco Boato (Verdi), con la quale si è garantito i requisiti  per accedere ai finanziamenti. Così, già nel 1997, al termine del primo anno di pubblicazioni, “Il Foglio” ha incassato la prima tranche di contributi statali:  222 milioni di lire, cioè 115mila euro circa.

 

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