Golpe finanziario in Italia, Savona avverte: “Se ci attaccano, addio Bce. Ci aiuta Vladimir Putin col fondo di Mosca”

Se ci fosse un eventuale attacco finanziario contro l’Italia come quello avvenuto nel 2011, il ministro Paolo Savona ha già pronto il piano B e sarà la fine della dittatura della Bce. A soccorrere l’economia italiana, Vladimir Putin, con il fondo sovrano di Mosca.

Tra le fila del governo si aspetta autunno con l’elmetto in testa, nella convinzione che prima o poi una tempesta finanziaria potrebbe scatenarsi sull’economia italiana e con l’impennata dello spread, mettere in difficoltà la prossima manovra economica. Giancarlo Giorgetti da settimane agita lo spauracchio del “bunker anti-atomico” da preparare, Matteo Salvini e Luigi Di Maio gli fanno eco, fermi sulla linea di voler insistere sull’introduzione di flat tax e quel che si potrà del reddito di cittadinanza. Ma i conti comunque dovranno tornare.

Il ministro delle Politiche europee Paolo Savona ha le idee chiarissime su cosa si dovrà mettere in pratica per fronteggiare la tempesta. Dal faccia a faccia con il governatore della Bce, Mario Draghi, è emerso chiaro che in quel caso dovrà essere Francoforte ad aprire il portafoglio acquistando titoli italiani. Ma Draghi ha anche provato a convincere Savona che quella mossa della Bce giustificherebbe un vero e proprio attentato alla stabilità dell’Eurozona.

L’alternativa secondo Savona è “esterna”, per esempio sottoforma di una garanzia russa, un’ipotesi che riporta un retroscena della Stampa il governo “sta valutando”. In caso di attacco all’economia italiana, sarebbe un fondo sovrano di Mosca a tutelarci. Savona però ammette che la mossa creerebbe “seri problemi di politica estera”, considerando che l’Italia è un paese ancora ben ancora all’Occidente e strettamente legato ai parametri dei Paesi nell’area euro.

Savona insiste che l’economia italiana non sia in disequilibrio strutturale, anche se c’è chi lo contesta numeri alla mano. L’offensiva dei mercati produrrebbe uno sbilanciamento della liquidità, facilmente rintuzzabile dalla Bce. Il premier Contee il ministro dell’Economia Giovanni Tria sperano ancora di seguire la linea più difficile, ma meno guerrigliera, dell’equilibrio di bilancio, cercando magari nuove entrate e riducendo le spese. Ma nella maggioranza del governo l’attrazione per Mosca potrebbe prendere il sopravvento.

Con fonte Libero Quotidiano

 

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