Di Maio sgancia la bomba contro i governi precedenti: “Hanno coperto Autostrade e i Benetton”. Ecco la verità

All’indomani della terribile tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova – con 39 morti e decine di feriti e dispersi – tutta Italia si interroga su chi siano i responsabili di una strage tanto assurda quanto prevedibile.

Il vicepremier Luigi Di Maio, insieme al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, è stato a fare un sopralluogo nei luoghi in cui è crollata la campata centrale del ponte. È in questo contesto che ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti.

Il leader politico dei 5 Stelle ha identificato i responsabili: non solo Autostrade per l’Italia e la famiglia Benetton. Ma anche i governi precedenti che li hanno coperti, intascandone i soldi e non inchiodandoli mai alle proprie responsabilità.

«Per la prima volta c’è un governo che non ha preso soldi da Benetton, e siamo qui a dirvi che revochiamo i contratti e ci saranno multe per 150 milioni di euro». Contro Autostrade per l’Italia il governo ha subito fatto sapere che userà il pugno duro: richiesta di dimissioni dei massimi vertici della società, rescissione di tutte le concessioni e, soprattutto, una maxi multa da 150 milioni di euro.

Su queste misure sono d’accordo sia il Movimento 5 Stelle sia la Lega. «Autostrade ha la sede finanziaria in Lussemburgo – fa notare il vice premier grillino – quindi manco pagano le tasse. Se il ponte era pericolante dovevano dire che andava chiuso». Il crollo di Ponte Morandi e lo scandalo sulla mancata manutenzione ha spinto l’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte ad avviare un monitoraggio a livello nazionale per verificare le condizioni di tutte le infrastrutture.

«Ora – annuncia Di Maio – vedremo tutte le inadempienze compiute. Deve essere chiaro: Autostrade è stata politicamente coperta dai precedenti governi e noi non vogliamo fare da palo a chi doveva fare manutenzione e non l’ha fatto». A tutti i livelli del governo i toni usati l’indomani del drammatico crollo dall’autostrada A10 sono stati durissimi. Anche il ministro Toninelli conferma che le sanzioni si aggireranno intorno ai 150 milioni di euro.

Di Maio, invece, promette che l’esecutivo si metterà subito al lavoro affinché la città di Genova non subisca un grande danno economico a causa della mancanza di questo importante asse di collegamento. «Altrimenti muore», chiosa il vice premier pentastellato. «Ora stiamo valutando le criticità in corso, bisognerà liberare al più presto l’area, non si può rischiare che nel torrente ci siano macerie e poi s’innescano allagamenti»“.

Accuse gravissime che certamente avranno un seguito nelle azioni del governo Conte, pronto a dare battaglia a chi ha la responsabilità di questa tragedia.

Fonte: Il Giornale

 

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