Stuprata dai rom dà una sberla alla Boldrini: una bomba di fuoco sganciata.

“Non mi ha mai risposta”.

E’ questa l’accusa di una cittadina italiana che è stata stuprata da due rom e ha indirizzato una lettera a Laura Boldrini.

Questo quando lei era presidentessa della Camera. Eppure, nonostante si fosse sempre presentata come la paladina delle minoranze, stupì la sua mancata risposta alla ragazza.

Delusa, si è sfogata così: “Eppure ci contavo, chi più di lei, una donna al vertice delle istituzioni, avrebbe potuto cogliere il grido d’allarme di un’altra donna? Niente, così come non mi ha degnata di un cenno il sindaco Virginia Raggi. Non so nemmeno quante volte le ho scritto”.

Poi il racconto del suo incubo:

“Tanta tristezza, impotenza, schifo. Si può dire schifo? Quando toccò a me, quando riuscii a scappare da quell’inferno nel quale mi avevano segregata, intrapresi una battaglia al fianco di mio padre per mobilitare il quartiere e le coscienze. Per chiedere a tutti di reagire contro il degrado che favorisce situazioni simili”.

Una tragedia acuita dalle vicende giudiziarie, con gli avvocati dei due nomadi:

“Ci misi la mia faccia, ricacciandomi indietro lacrime versate cercando di far pace con la notte. Non ho ottenuto niente, solo giudizi affrettati, qualche risatina. L’avvocato di uno dei due vermiche mi hanno violentata, in aula, mi ha fatto domande sulla mia vita sessuale.Come fossi stata io la responsabile di ciò che avevo subito”.

Fonte: IlGiornale

 

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