Possibile controllare i flussi dei migranti? Oggi l’Italia può. Grande orgoglio tutto italiano. Ecco come.

La domanda è: si possono tenere sotto controllo i flussi di migranti? Con le tecnologie messe a punto dall’Italia ormai non esistono più segreti. Grazie a Leonardo, la ex Finmeccanica, che sta mettendo a punto dei sistemi ancora più sofisticati che consentiranno di controllare l’intera situazione.

A spiegarlo è Giovanni Soccodato: «Parliamo di tecnologie abbastanza ampie e diversificate chiarisce. Quando si tratta di guardare ai flussi migratori ci sono diverse fasi in cui si agisce, dall’origine del flusso fino al percorso del migrante e ancora all’ingresso sul territorio nazionale. Tutte possono essere gestite grazie all’utilizzo di sistemi altamente tecnologici».

Un esempio? La Guardia costiera italiana ha 9 AB412 e 12 AW139, elicotteri per la ricerca e il soccorso, ma anche 3 aerei ATR42 per il pattugliamento marittimo, alcuni dei quali equipaggiati con sistema Atos, che consente di mettere a disposizione degli operatori informazioni raccolte da telecamere e radar. Alla Guardia costiera Leonardo fornisce anche il Vts, il Vessel traffic system, la sala di controllo e i sensori che consentono di gestire i servizi di monitoraggio e assistenza alla navigazione e quelli portuali.

Ed aggiunge Soccodato: «Per i controlli si parte dall’alto col satellite e si possono identificare persone, spostamenti e mezzi che possono trasportare migranti o essere impegnati in altri traffici e attività illegali. Dal satellite si passa a dei sistemi per monitorare in maniera puntuale quello che sta succedendo, si può intervenire con personale a bordo di mezzi o con sistemi a pilotaggio remoto».

Un esempio è l’operazione che Leonardo sta portando avanti in Congo, dove fornisce all’Onu un servizio di sorveglianza aerea degli spostamenti di bande armate attive nella zona attraverso i droni Falco, apparecchi che possono stare in aria fino a 24 ore senza essere visti, riuscendo così a prevenire attacchi a villaggi.

Nel futuro, si potrà pensare a sensori radar e stazioni da posizionare in determinati punti, in modo da creare confini virtuali, per prevenire i flussi e le azioni terroristiche o per identificare i movimenti.

Grazie ai satelliti già oggi si può controllare una qualsiasi area e in questo Leonardo ha maturato una grande esperienza anche nel settore difesa. Orgoglio tutto italiano, dunque.

Fonte: Il Giornale

 

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