No al rimpatrio. Migrante sale sul tetto del centro di accoglienza e si denuda. E non è tutto.

Non solo ribellione atti osceni, ma anche violenza contro gli agenti e minacce di morte.

Un marocchino, senza permesso di soggiorno, decide che per poter far fronte al rimpatrio bisogna usare la violenza. A finire sotto il mirino della loro violenza anche gli operatori del centro.

Leggiamo su Il Giornale:

A San Gervasio (Potenza) quella di due giorni fa è stata una serata movimentata. A scatenare la rivolta due immigrati, un trentacinquenne di El Salvador ed un cittadino marocchino di ventisei anni. I due extracomunitari, che sono nel Potentino in attesa di essere rimpatriati, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Ma non è stato semplice mettergli le manette ai polsi.

Prima infatti sono saliti sui tetti dei moduli abitativi e hanno iniziato a inveire contro i poliziotti. Poi se la sono presa con gli operatori del centro di rimpatrio, minacciandoli di morte e gettandogli addosso ciò che riuscivano a sradicare dai tetti. Alla fine, il marocchino non contento si è denudato del tutto mostrando agli attoniti presenti le sue grazie. I due extracomunitari hanno pure rotto una telecamera e spostato verso l’alto due fari per l’illuminazione.

Intanto Matteo Salvini torna a parlare di immigrazione in una intervista a La Bussola Quotidiana. Il leghista smonta la teoria dell’onda razzista sull’Italia e replica che solo “una immigrazione sotto controllo garantisce i diritti sia degli italiani sia degli immigrati”.ù

Non c’è altra soluzione se non quella di controllare l’ingresso e l’uscita dal nostro paese. Per fare questo ci vuole tempo e forza di collaborazione.

I migranti poi, non sono tutti uguali. C’è anche chi sfrutta l’occasione per non rispettare le regole e le persone.

Fonte: ilgiornale

 

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