Rai, Gabanelli: proteste Pd su nuovi candidati ‘sembra il bue che dà del cornuto all’asino’

Intervistata dal quotidiano La VeritàMilena Gabanelli ha parlato della sua collaborazione con Il Corriere della Sera dopo l’uscita dalla Rai e ha affrontato la questione delle nomine nel servizio pubblico sulle quali è scoppiata la polemica nelle ultime settimane.

Alla domanda su cosa pensasse dei “protagonisti di stagioni di lottizzazioni appena concluse tagliare giudizi spietati sui nuovi candidati”, l’ex conduttrice di Report ha risposto:

“Mi sembra il bue che dà del cornuto all’asino. Il timore non è la lottizzazione in sé, che c’è sempre stata, tant’è che la Rai lottizzata ha prodotto grandi cose quando i partiti indicavano dirigenti con competenze dimostrate. La deriva della politica negli anni invece ha umiliato le professionalità, dentro e fuori dalla Rai”.

L’unico modo per cambiare la Rai, secondo Gabanelli, è “cambiare la legge, magari ispirandosi al modello inglese del trust per la scelta della governance”.

Quanto a Marcello Foa, la cui nomina a presidente Rai è stata bocciata dalle opposizioni, Gabanelli ha affermato di averlo incontrato in occasione di un paio di miei interventi all’Università del Ticino, dove lui la aveva invitata:

“Penso che il suo lavoro sugli spin doctor sia ottimo, mentre non condivido nulla delle sue ultime esternazioni,” ha spiegato.

Sulla sua esperienza a “Report”, Gabanelli ha detto:

“Dopo vent’anni la ritenevo un’esperienza conclusa. Report era nato da un modello produttivo molto economico e da un linguaggio innovativo, il videogiornalismo. Quello che mi interessa ora è riprendere la sperimentazione di un linguaggio più adatto ai mezzi dove si formano e informano le nuove generazioni sfruttando l’esperienza maturata”.

 

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