Matteo Salvini, immigrati: il piano per non dare l’asilo a chi commette reati minori

 

Con il decreto Sicurezza che ha in mente “stracceremo la richiesta d’asilo a chi commette questi reati“. E’ il piano di Matteo Salvini che vuole che non venga dato l’asilo agli immigrati che compiono anche reati minori. Il ministro dell’Interno parte da una vicenda: “Ricordate gli accoltellamenti tra nigeriani clandestini a Ferrara nella piazza dello spaccio?”, scrive sul suo profilo Facebook,“uno si è ripreso e con un amico è uscito per ricambiare il favore ai connazionali. I carabinieri li hanno intercettati e arrestati, ma sono stati feriti a colpi di spranga”. E questi, continua Salvini, vanno “processati e condannati per direttissima, i due sono già stati rimessi in libertà. Ma è normale?”

Ergo, nella proposta di Salvini, il procedimento per ottenere l’asilo si interromperà anche per reati come spaccio, furto, aggressione e resistenza a pubblico ufficiale. Altro obiettivo riguarda i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr): il ministro dell’Interno, riporta La Stampa, vuole seguire il progetto del suo predecessore Marco Minniti e istituirne uno per ogni regione. Attualmente i Cpr operativi sono 5, con una capienza di poco superiore ai 500 posti. Il decreto prevede anche un aumento dei termini massimi di permanenza oltre i 90 giorni stabiliti da Minniti e Orlando perché “due o tre mesi non sono sufficienti per l’identificazione”.

E ci sarà uno stop ai viaggi dei rifugiati nei Paesi di origine: nel decreto è prevista una stretta sui ritorni in patria, possibile anche la revoca dello status di rifugiato. Salvini sta insistendo per trovare accordi con i Paesi di origine dei migranti. “Ora ne abbiamo 4 e funziona solo quello con la Tunisia. Ne servono altri con Nigeria, Senegal, Gambia, Costa d’Avorio e Mali”.

 

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