AIR FORCE RENZI, NUOVO ATTACCO DI LUIGI DI MAIO: ECCO COSA HANNO SCOPERTO I 5STELLE

Air Force Renzi, Di Maio: ‘Aspettavano di realizzare un

appartamento privato sull’aereo con tanto di doccia

presidenziale’

Luigi Di Maio torna sul caso dell’Air Force Renzi in un’intervista al Corriere della Sera.

“Con la rottamazione dell’Air Force Renzi oltre a un risparmio di 108 milioni abbiamo dimostrato una cosa da ribadire a tutti: se un politico vi dice che una cosa non si può fare come in questo caso, non fatevelo dire. Si stava aspettando di realizzare un appartamento privato sull’aereo con tanto di doccia presidenziale. E Renzi lo sa e non ha usato l’aereo solo perché ho denunciato questa vergogna in tv,” ha detto il vicepremier, il quale ha ricordato i successi ottenuti dal governo Conte in meno di due mesi:

“In 45 giorni abbiamo tagliato i vitalizi, rottamato l’Air Force Renzi, approntato il dl Dignità, messo mano ai centri per l’impiego: siamo stati protagonisti con le nostre battaglie e con la Lega stiamo lavorando bene insieme. E mi lasci dire…”

Di Maio ha anche affrontato la questione dei vincoli di bilancio per flat tax e reddito di cittadinanza di cui ha parlato il ministro dell’Economia Giovanni Tria:

“Ancora li dobbiamo conoscere i vincoli di bilancio. Ma deve essere chiaro che reddito di cittadinanza e flat tax insieme alla abolizione della legge Fornero sono emergenze sociali. Si devono realizzare,” ha spiegato, aggiungendo che è necessario intervenire “il prima possibile. Anzi, subito”.

E sul rapporto con Tria il ministro ha precisato:

“Non vedo incomprensioni con il ministro: c’è un contratto di governo ed è quello che dobbiamo seguire”.

Quanto alle nomine Rai, Emanuele Buzzi del Corriere della Sera ha accusato il governo di non sembrare “diversi dai partiti che vi hanno preceduto”.

Di Maio ha replicato: “Se qualcuno riesce a dimostrare che ho incontrato Salini o Foa prima degli ultimi 15 giorni, allora lei ha ragione. Ma non è così. Noi abbiamo scelto in base alle competenze. Diciamo no ai raccomandati nella Rai e nella pubblica amministrazione e largo alla meritocrazia”.

 

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