Paolo Becchi contro Federica Mogherini: “Fa danni, perché il governo deve mandarla a casa”

Slogan a parte, in quattro anni ha davvero fatto ben poco. Stiamo parlando di Federica Mogherini, l’ Alto rappresentante dell’ Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in altre parole il ministro degli esteri dell’ Ue. La bella statuina della Commissione, una sorta di Madame Silence come l’ abbiamo definita il mese scorso in occasione del mutismo alle domande di un giornalista italiano sulla nave Aquarius, non apporta al nostro Paese alcun beneficio né vantaggio.

Indicata dal Governo Renzi nel 2014, la Mogherini è dunque espressione diretta del Partito democratico. In questi anni ha mal gestito il suo ruolo creando solo danni, come ad esempio l’ aver avallato e quindi portato avanti le folli sanzioni alla Russia che penalizzano soprattutto il nostro comparto agricolo. Al grido di dolore sollevatosi dalle zone terremotate dopo il sisma nel Centro-Italia del 2016, non ha mosso un solo dito per convincere i suoi colleghi della Commissione a detrarre dal rapporto deficit/Pil le spese per far fronte alla ricostruzione, così come non ha proferito mezza parola quando il Presidente della Commissione Juncker si è permesso di dire che gli italiani devono lavorare di più ed essere meno corrotti.
Insomma, a Bruxelles non abbiamo una voce italiana che ci tuteli, ma solo una grigia funzionaria inutile e – in alcuni casi – pure dannosa. Va rimossa.
Dal 2014 ad oggi molte cose sono cambiate. In Gran Bretagna la Brexit, negli Usa Trump, in Austria Kurz, ad est l’ alleanza Visegrad e in Italia Salvini-Di Maio. Il Vecchio Continente, ma più in generale il mondo intero, ha intrapreso la strada che conduce verso il recupero delle identità nazionali, un sano sovranismo che tuteli gli interessi nazionali contro la globalizzazione sfrenata. E il prossimo anno, con le elezioni europee di maggio, l’ Europarlamento potrebbe essere per la prima volta a maggioranza euroscettica, e comunque i due grandi partiti europei – Ppe e Pse – non avranno più la maggioranza neppure unendo i loro seggi.
Che ci sta a fare ancora lì la Mogherini? In Italia c’ è un governo che ha messo al centro dell’ agenda politica «Prima gli Italiani» e non «più Europa» come invece era scritto nell’ agenda del Pd. La Mogherini non è più in grado di garantire gli interessi italiani a Bruxelles. Il Governo Conte, al pari di come ha fatto col presidente dell’ Inps Tito Boeri, deve chiedere le dimissioni anche di Madame Silence. Inutile perdere tempo con la «mozione di censura» prevista dai Trattati (una specie di voto di sfiducia), la maggioranza richiesta è impossibile da raggiungere e si perderebbe solo tempo.
In questa legislatura europea, per quelli che sono gli equilibri politici tra i diversi Stati, l’ indicazione dell’ Alto rappresentante dell’ Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza spetta all’ Italia. Conte chieda quindi le dimissioni della Mogherini e indichi il nome di un altro italiano in grado di garantire al meglio gli interessi del nostro Paese. La nuova Commissione europea non si insedierà prima di un anno e mezzo, e l’ Italia non può permettersi – da oggi al novembre 2019 – di avere nel governo dell’ Ue una componente politicamente ostile all’ attuale esecutivo. A dicembre di quest’ anno avrà fine il Quantitative easing di Draghi, quindi non c’ è più tempo da perdere: la Mogherini non sarebbe all’ altezza di difendere gli interessi italiani di fronte ad un attacco come quello del 2011. Cicerone diceva che una Nazione può sopravvivere ai suoi imbecilli e ai suoi ambiziosi, ma non può sopravvivere al tradimento dall’ interno. E la signora Mogherini, in sede europea, non fa di certo gli interessi nazionali

 

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