Ora migliaia di Cittadini si rivoltano contro “Re” Giorgio Napolitano. Record di denunce per lui e cifre da Incubo!

Arrivano più di mille denunce in un giorno solo per l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Un vero e proprio bombardamento da parte di cittadini italiani esasperati e delusi dalla politica e in particolare dalla figura di Napolitano che avrebbe dovuto garantire i diritti politici alla nostra nazione.

Arriva una denuncia di massa, la cosiddetta class action, per “usurpazione di potere politico”.
Le firme sono 1.080 e arrivano da imprenditori, pensionati, dipendenti pubblici e semplici cittadini hanno sottoscritto l’ esposto (tramite Marco Mori) che è stato già sottoposto alle procure di Roma e Cassino.

Su Libero Quotidiano infatti leggiamo che si chiede:
“Di valutare l’ eventuale usurpazione – secondo quanto prevede l’ articolo 287 del Codice di procedura penale – e di valutare l’ eventuale «Intelligenza con lo straniero a scopo di guerra contro lo Stato italiano» (articolo 243 Cpp).

Nel mirino finiscono anche , oltre all’ ex inquilino del Quirinale, gli ultimi quattro presidenti del Consiglio: dall’ attuale premier Paolo Gentiloni ai predecessori Matteo Renzi, Enrico Letta e Mario Monti, dai vari parlamentari che li hanno sostenuti. L’ iniziativa giudiziaria è stata annunciata – in una conferenza stampa – dall’ imprenditore frusinate Niki Dragonetti.

L’imprenditore del basso Lazio si dice stanco come cittadino di subire «dalla classe politica denigrazioni e vessazioni», e nel recente passato Dragonetti aveva infatti denunciato anche il presidente della Camera Laura Boldrini (per «attentato alla Costituzione», denuncia archiviata per infondatezza).”

Napolitano è accusato in particolare di aver nominato come capi di stato persone imposte dagli stranieri e avrebbero quindi fatto gli interessi degli stranieri (tipo la UE) e non degli italiani.
Capi di stato imposti alla popolazione senza permettere a quest’ultima di votare democraticamente.

In poche parole, l’ Italia avrebbe «perso radicalmente la sua indipendenza», un «fatto inaccettabile» perché «governo e Parlamento continuano a non muovere un dito per riscattare la sovranità e riconsegnarla al popolo».

Ora sta alla Magistratura fare il proprio lavoro.
Gli inquirenti indagheranno per vedere se ci sono gli estremi per adire davvero per vie legali.

«In questi anni», ha concluso Dragonetti, «ci hanno vietato di votare. Non possiamo sempre subire. I cittadini vogliono tornare a essere una componente essenziale per la scelta del governo italiano e non una parte passiva e senza diritto alcuno. In uno Stato democratico la sovranità appartiene al popolo e non può essere ceduta a terzi».

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