Salvini è inarrestabile. Ora anche i giudici lo difendono. Guardate cosa hanno detto.

Ormai la politica è pina di soprannomi ed insulti rivolti al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Si va da ministro della Malavita a Hitler, Mussolini, Eichmann.

C’è chi lo accusa di essere fascista, razzista xenofobo, crudele, inumano e via dicendo. La critica politica è lecita, per carità.

Ma secondo la costituzionalista Ginevra Cerrina Feroni, Ordinario di Diritto Costituzionale Italiano e Comparato dell’Università di Firenze, qui si è andati ben oltre.

La costituzionalista spiega anche il perché insulti del genere da parte delle opposizoni non sono accettabili: “È difficile ricordare un tale concentrato di smisurati paragoni, di risibili esagerazioni, di attacchi forsennati fino alla psichiatrizzazione del nemico come quello in atto contro il nuovo Governo. Specificamente contro Matteo Salvini”.

“Ma – si chiede la Feroni – la diffamazione delirante cosa vi ha a che vedere?. C’è sempre il limite della diffamazione e della calunnia. L’onore e la reputazione sono diritti inviolabili della persona, non meno della libertà d’espressione”.

Spiega la costituzionalista, “è proprio verso chi detiene il potere che è consentito il più ampio diritto di critica. Ma qui si è lontani dal diritto di critica, dai suoi confini naturali della proporzionalità e della ragionevolezza, vistosamente sormontati”.

Già. Quando è troppo, è troppo. Ora basta.

Fonte: Il Giornale

 

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