Decreto Dignità, Tito Boeri: ‘Si è perso il contatto con la crosta terrestre’

“Affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico significa perciò perdere sempre più contatto con la crosta terrestre”.

Così il presidente dell’INPS Tito Boeri sulla stima degli 8mila posti di lavoro in meno che deriverebbero dalle nuove norme del dl dignità.

“E’ un esercizio molto pericoloso – ha proseguito – perché, prima o poi, per spiegare perché si fanno certe cose e non si possono farne altre, bisognerà spiegare ai cittadini quali sono i vincoli di cui è costellato il mondo reale”.

Boeri, in audizione alla Commissione Finanze della Camera, ha anche affermato che “le stime dell’Inps possono apparire addirittura ottimistiche se si tiene conto che ai lavori in somministrazione vengono estese tutte le restrizioni stabilite dal decreto per i contratti a tempo determinato”.

E ha spiegaot che “l’’Inps ha condotto le stime su dati quasi interamente forniti dal Ministero del Lavoro e ha avuto due giorni a disposizione per effettuare le stime, una volta ricevuti i dati dal Ministero”.

“Inoltre, – ha continuato – la Relazione Tecnica con la stima dell’impatto occupazionale negativo» del decreto dignità «è pervenuta al Ministero una settimana prima della trasmissione del provvedimento alla Presidenza della Repubblica”.

“La prima relazione tecnica è stata inviata dall’Inps al ministero del Lavoro «in data 6 luglio 2018 alle ore 12.23”, ha aggiunto Boeri, e ha “una lunghezza di sei pagine e contiene tabelle che offrono un’immediata rappresentazione delle stime, contiene già i numeri sugli effetti occupazionali negativi del provvedimento, come confermato dal Ministro Di Maio ieri in audizione».E ha chiosato: «Bisogna almeno sfogliarla, per carpirne i contenuti…”

Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva invitato Boeri a dimettersi perché “continua a ripetere che la legge Fornero non si può toccare e che gli immigrati pagano le pensioni degli italiani”.

Luigi Di Maio invece aveva dichiarato che Boeri non può essere rimosso immediatamente, ma quando il suo mandato scadrà si terrà conto del fatto che “non è minimamente in linea con le idee del governo” e che l’Inps deve fornire al governo i dati richiesti, “non un’opinione contrastante, perché se permette i soldi li troviamo“.

 

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