Militari fermano un immigrato. Polemica, ma Trenta li difende

Due militari di Strade Sicure intercettano l’extracomunitario con il carico di droga. Il video del fermo finisce online

Partiamo dal video pubblicato da Fanpage e registrato da un passante alla fermata della metro di Rebibbia. I protagonisti sono due soldati impegnati nell’Operazione strade sicure che si sono divisi il palco con un africano.

Sono le 18 circa di sabato 14 luglio. I due militari stanno realizzando un fermo dopo che l’extracomunitario, insieme ad un “collega”, aveva deciso di non fermarsi all’alt per un normale controllo. Nelle immagini si vede l’ultima parte dell’arresto, subito strumentalizzata da alcuni quotidiani: il giovane immigrato è a terra, urla come un forsennato, uno dei due granatieri lo blocca a terra con l’anfibio (guarda qui il video).

A osservare le immagini, sembra un “arresto violento”, come titolato da alcuni. Ma a ricostruire la vicenda ci ha pensato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che si è fatta inviare dai vertici militari un dettagliato rapporto su quanto successo. Ebbene, mentre alcuni avevano ricostruito che lo straniero si fosse “ferito alla testa” dopo una colluttazione con l’immigrato, la verità sembra essere un’altra: “Il cittadino in questione – spiega la Trenta su Facebook – era in compagnia di un’altra persona; di fronte a un comportamento sospetto dei due gli è stato intimato l’alt per un controllo (ricordo che i militari di Strade Sicure, nell’ambito delle loro funzioni, hanno gli stessi poteri e le medesime prerogative dell’ufficiale di pubblica sicurezza). Le due persone hanno ignorato l’alt e sono fuggite; una di loro, quella che compare nel video, durante la corsa è caduta provocandosi una ferita alla testa. Ferita, dunque, che non è scaturita da alcuna colluttazione, come invece qualcuno ha scritto“.

La domanda sorge spontanea: perché il giovane straniero stava scappando da un normale controllo dei due soldati? Semplice: “Al fermo i due soldati – agendo nel pieno rispetto della legge e delle loro prerogative – hanno appurato che trasportava con se’ un importante quantitativo di sostanze stupefacenti. E questo è il motivo per cui non lo hanno lasciato andare“. Tradotto: l’immigrato andava fermato e arrestato, ecco perché il soldato ha fatto di tutto per tenerlo fermo. I soldati di Operazione Strade Sicure, infatti, non possono direttamente provvedere all’arresto ma devono attendere l’arrivo dei Carabinieri o della polizia.

 

I nostri due granatieri hanno agito rispettando la legge – spiega il ministro della Difesa – e hanno tutelato la salute del soggetto chiamando un’ambulanza che subito dopo lo ha trasportato all’ospedale Pertini per sottoporlo alle dovute cure mediche. Io non sento di biasimarli, al contrario, sento di ringraziarli!“. Chiaro: in alcuni momenti uno dei due soldati urla, schiaccia con l’anfibio alcune parti del corpo al fuggitivo, ma era l’unico modo per impedire che tentasse di fuggire di nuovo. “Come si evince dal video – spiega infatti la Trenta – c’è stato un momento concitato in cui il militare ha dovuto agire con fermezza per immobilizzare completamente l’individuo. Questo perché il militare non indossava i guanti al momento del fermo e tale condotta, ovviamente, rientra perfettamente nella sua autotela visto che il cittadino fermato aveva perso del sangue“.

Il ministro, finita nei giorni scorsi nella polemica per la sua sfida sulle migrazioni a Salvini, si schiera dalla parte dei due soldati: “Si fa presto a puntare il dito – conclude il suo intervento su Facebook – si fa presto a scivolare sui pregiudizi. Io chiedo cautela. E lo faccio dopo non aver nascosto la mia sensibilità su alcuni temi. Se i due militari avessero agito violando il protocollo, sarei stata la prima a chiedere provvedimenti. Così non è stato“.

 

 

 

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