La denuncia del Dibba: ” In maglia rossa i lacchè di Napolitano. ” Ed è subito polemica.

Tutti in maglia rossa. Tutti a difendere la campagna Libera. Ma qualcuno non ci sta e replica.

Il sostenitore pentastellato, Alessandro Di Battista, in un post di Facebook demolisce la campagna Libera.

La denuncia era chiara e per tutti coloro che avrebbero aderito ad indossare la maglia rossa.

Leggiamo cosa scrive Il Giornale:

Ehi tu che indossi una maglietta rossa sei lo stesso lacchè di Napolitano, colui che convinse il governo a dare via libera ai bombardamenti in Libia, preludio di una delle crisi migratorie più gravi della storia? Sei tu, ti riconosco, sei stato il supporter di Hillary Clinton, ti ci sei fatto anche i selfie insieme, ma è lei che convinse Obama ad uccidere Gheddafi e non lo fece per le violazioni dei diritti umani ma per fare un favore all’amico francese,

quel Sarkozy che aveva ricevuto milioni di euro dallo stesso Gheddafi e che aveva paura che un giorno costui avrebbe parlato“, attacca Di Battista che vede una certa ipocrisia in chi oggi aderisce all’iniziativa.

Tu che indossi la maglietta rossa quando eri al governo del Paese non hai fatto nulla per contrastare l’ignobile business sulla pelle dei migranti. Non hai mai fatto controlli su quelle cooperative che si intascavano milioni lasciando alla povera gente soltanto briciole. E perchè non l’hai fatto? Perchè erano bacini di voti!“, aggiunge l’ex deputato.

Tutti inclusi e senza sconti. Nomi e fatti elencati dal buon caro Dibba. Facile nascondersi dietro una maglia, ma il problema resta poi l’accessorio. In molti infatti, come faceva notare la Meloni, non solo in maglia rossa ma con un bel Rolex al polso.

 

 

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