Luigi Di Maio, il piano per tagliare le pensioni: sforbiciata a quelle da 4mila euro

Nel piano di Luigi Di Maio sulle pensioni si punta a tagliare quelle da 4mila euro netti mensili in su. La soglia dei 5mila, indicata originariamente, insomma, sarebbe troppo alta per garantire risparmi adeguati. Insomma, la proposta base porterebbe a poco più di 115 milioni di incassi. Mentre in questo modo i “martoriati” passerebbero da circa 30mila a oltre 100 mila e forse si raggiungerebbe il miliardo.

E non a caso, sottolinea il Giorno, Di Maio ha difeso in questi giorni Tito Boeri, da sempre schierato per l’intervento sulle pensioni più elevate calcolate con il retributivo. In pratica, si dovrebbero ricalcolare col metodo contributivo tutte le prestazioni di importo elevato liquidate nei decenni passati e far scattare un contributo sulla parte squilibrata.

Al momento il taglio sarebbe del 5 per cento dell’intera pensione: su una pensione di 5.837 netti, quindi, la quota tolta sarebbe di 284 euro netti mensili. Ma sopra i 5mila euro l’incasso sarebbe di circa 115 milioni di euro. “Solo estendendo l’intervento dai 4mila euro netti in su di reddito pensionistico, non di singola pensione, il gettito potrebbe arrivare intorno al miliardo” conferma Stefano Patriarca, economista ex consulente del governo: “E questo non solo perché gli assegni passerebbero da 30mila a più di 100mila ma anche perché aumenterebbe lo ‘squilibrio contributivo’, quella parte di assegno che non corrisponde al valore finanziario dei contributi pagati”.

 

 

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