Matteo Salvini, la circolare ai prefetti sul diritto d’asilo: immigrazione, pugno di ferro sul permesso umanitario

Una nuova stretta contro l’immigrazione, che arriva con una circolare inviata da Matteo Salvini a prefetti e presidenti delle Commissioni: nel suo mirino il riconoscimento della protezione umanitaria, uno dei modi in cui può essere concesso il diritto d’asilo. Il ministro dell’interno chiede una velocizzazione nell’esame delle istanze e una stretta sulla sulla concessione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, il beneficio più concesso (quest’anno riguarda il 28% delle concessioni di asilo). Salvini invita le commissioni alla “necessaria rigorosità dell’esame delle vulnerabilità degne di tutela”, intima il leghista, imponendo di fatto una stretta alla concessione del diritto d’asilo.

Nel dettaglio, la protezione umanitaria è un diritto d’asilo “soft”, concesso per due anni rinnovabili in condizioni accertate di difficoltà umanitaria: viene concessa in particolar modo a bambini e donne incinte. Salvini scrive che bisogna ridurre queste concessioni: “Il permesso di soggiorno per motivi umanitari è stato concesso in una varia gamma di situazioni collegate, a titolo esemplificativo, allo stato di salute, alla maternità, alla minore età, al tragico vissuto personale, alle traversie affrontate nel viaggio verso l’Italia, alla permanenza prolungata in Libia, per arrivare ad essere uno strumento premiale dell’integrazione”.

D’ora in poi, sostiene Salvini, si cambia: “Tale prassi ha comportato la concessione di un titolo di soggiorno ad un gran numero di persone che, anche in base alla normativa europea sul diritto d’asilo, non avevano al momento dell’ingresso del nostro Paese i requisiti per la protezione internazionale e che, ora, permangono sul territorio con difficoltà d’inserimento e con consequenziali problematiche sociali che, nel quotidiano, involgono anche motivi di sicurezza”.

 

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