Immigrazione, Enzo Moavero avvisa l’Austria: “Se chiude il confine al Brennero se ne assume la responsabilità”

Effetto domino sull’immigrazione. L’Austria minaccia la chiusura del confine con la l’Italia sul Brennero e con la Slovenia, una reazione alle incertezze sulla politica di sicurezza della confinante Germania di Angela Merkel che avrebbe ripercussioni pesanti proprio per il nostro Paese, di fatto in un imbuto tra sbarchi via mare e respingimenti via terra. Il ministro degli Esteri Enzo Moavero, da Riga per la visita di stato in Lettonia insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non usa mezzi termini e lancia un avvertimento al premier austriaco Sebastian Kurz: “Il Consiglio europeo ha affermato che l’immigrazione è una questione europea, che serve uno sforzo condiviso. Se questo è lo spinto dovremmo entrare in una fase di cooperazione, ma la decisione dell’Austria di chiudere il Brennero sarebbe contro questo spirito. Allora chi la mettesse in atto se ne dovrebbe assumere la responsabilità“.

Dietro la minaccia, però, s’intravede la linea del governo di Giuseppe Conte e soprattutto del ministro degli Interni Matteo Salvini, che hanno obiettivi non differenti da quelli di Austria e gruppo di Visegrad: “Abbiamo avuto un consiglio europeo molto difficile e complesso che si è chiuso con accordo unanime sulle conclusioni che per la prima volta danno una tela di fondo per la politica europea sulle migrazioni – prosegue Moavero -. Il consiglio prevede una serie di azioni che pur essendo tutte sottoposte alla volontà degli Stati membri, se virtuosamente seguite porteranno l’Europa a affrontare l’immigrazione in maniera coerente. Se porteranno invece a una volontà di chiusura diventeranno un problema che l’Europa stessa dovrà affrontare“. L’impressione, insomma, è che l’Italia accetti di affrontare una nuova, temporanea “emergenza”, quella sul confine settentrionale, pur di stringere i tempi e obbligare Bruxelles (e soprattutto la Francia di Emmanuel Macron) ad accelerazioni significative sul tema dell’accoglienza per non far esplodere definitivamente l’Unione europea.

 

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