Matteo Salvini a Pontida: “I porti sono e resteranno chiusi ai trafficanti di immigrati”

A Pontida Matteo Salvini lo mette in chiaro una volta per tutte: “I porti italianisono e resteranno chiusi ai trafficanti di immigrati”. Accolto come una star dal popolo leghista il ministro dell’Interno ha confermato la sua linea dura.

 Il caso Fico – Rispondendo a chi gli chiedeva che cosa ne pensasse delle parole del presidente della Camera Roberto Fico, per il quale i porti dovrebbero rimanere aperti alle ong che soccorrono i migranti, il leader del Carroccio spiega: “Rispetto le opinioni di tutti, ma c’è un governo che fa e c’è un ministro che fa”. Del resto “oggi c’è la terza nave di una ong straniera che prenderà la via di un Paese diverso dall’Italia. Poi ce ne sarà una quarta, una quinta e così via. Fino a quando gli scafisti si stuferanno e cambieranno mestiere”.

Il Consiglio Ue – Quanto all’accordo sui migranti raggiunto al Consiglio europeo è “un primo passo” per il Salvini che spiega: “Finalmente si è discusso delle proposte italiane e siamo a metà dell’opera“. Soprattutto “si sono accorti che possiamo dire dei no e se c’è bisogno li diciamo”. “Il mio obiettivo – avverte – è che l’Europa protegga la frontiera esterna con Frontex, non fare ‘mal comune, mezzo gaudio’, redistribuendo i migranti”. E se “l”accoglienza è volontaria per gli altri, deve esserlo anche per noi”.

Le Europee – “Non basta cambiare l’Italia, bisogna cambiare l’Europa”, ha detto il leader della Lega sottolineando come “le elezioni europee dell’anno prossimo saranno un referendum fra l’Europa delle élite, delle banche, della finanza, dell’immigrazione e del precariato e l’Europa dei popoli, del lavoro, della tranquillità, della famiglia e del futuro”. Dopo aver manifestato l’idea di ampliare la portata della Lega a una dimensione internazionale, ha aggiunto: “Girerò capitale per capitale, incontrando i colleghi ministri per occuparci di sicurezza, di antiterrorismo e di controlli dei confini. E, ovviamente, di un’alleanza che dia a 500 milioni di cittadini un futuro diverso”.

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