Immigrati, a Marco Minniti sfugge una frase su Conte e Salvini: “Certe cose si fanno in silenzio”

Ascolta il premier Giuseppe Conte e gongola. L’ex ministro degli Interni Marco Minniti, uno che ha vissuto al Viminale da “pecora nera” del Pd, tradisce la soddisfazione per la linea del presidente del Consigli sugli immigrati. Un succoso retroscena di Augusto Minzolini sul Giornale riporta le parole di Minniti sfuggite nel transatlantico di Montecitorio: “Non dovrei rimarcarlo io ma Conte poteva tranquillamente dire: Come ha detto in passato Minniti… I suoi punti, a parte quelli irrealizzabili come gli hot spot in Nord Africa, sono quelli che ho sempre proposto io. Solo che Salvini non può riconoscerlo perché su questi temi ha costruito la sua campagna elettorale. Né i miei, che su quegli argomenti mi hanno crocifisso, ora possono rivendicarli. Poi, al netto dell’ideologia, restano le cose da fare, che si fanno in silenzio: ad esempio, la prima cosa che ti chiedono a Tunisi o al Cairo se vuoi fare dei rimpatri, è la riservatezza. L’opinione pubblica esiste anche lì e se esce la notizia che arriva un aereo con immigrati da rimpatriare, ti circondano l’aeroporto. Anche l’idea che l’Europa ora sia più sensibilizzata sul problema, è una trovata di Salvini. Sono dieci anni che i governi italiani si sentono dire a Bruxelles Abbiamo sbagliato a lasciarvi soli, ma poi restano le cose da fare. E se io non l’avessi fatte, gli sbarchi non si sarebbero ridotti dell’85%…”.

 

 

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