Magalli: ‘Un censimento dei raccomandati basato sulle delazioni sarebbe molto pericoloso’

Un censimento dei raccomandati basato sulle delazioni sarebbe molto pericoloso”.

Questo è il monito di Giancarlo Magalli, intervistato da Vanity Fair, in risposta alle parole del vicepremier Luigi Di Maio, sul ‘censimento Rai’.

E aggiunge: “Però se i dirigenti ammettessero di aver assunto un incapace dietro raccomandazione, sarebbe già un inizio”.

Magalli parla dall’alto dei suoi 70 anni di esperienza nella televisione di Stato. E ricorda: “In Rai si assumevano tre persone alla volta: un democristiano, un socialista e uno bravo… Io, ero quello bravo”.

Il presentatore afferma che in tutte le aziende pubbliche ci sono molti incapaci raccomandati, “un buon 20 per cento”. Ammette che lui in prima persona non ha mai raccomandato nessuno, ma durante la sua carriera ha “dovuto usare qualche raccomandato”.

Non veniva contattato personalmente e ci racconta la dinamica delle raccomandazioni: “Anche la raccomandazione rispetta ossequiosamente la catena gerarchica. Il politico chiama il direttore o un’altra figura apicale Rai, che chiama me. Con modi molto garbati, mi dice: “Guarda questo è bravo, vedi se puoi usarlo”. E continua: “L’importante è saper resistere. Moltissimi colleghi le accolgono. E molti le abbracciano convintamente”. E spiega anche il perché: “Molti prendono i raccomandati come “assicurazione” sul programma. Dicono: “Assumo la persona raccomandata da quel dirigente, che decide anche se chiudere o no il programma. Così sto tranquillissimo”.

E infine racconta le sue esperienze: “Una volta stavo preparando un programma in prima serata, mi serviva una ragazza.

Si sparse la voce e nel giro di poche ore ricevetti 25 telefonate di segnalazioni: “Questa è bravissima, è amica di quello lì, falle un provino… Alla fine scelsi una delle poche ragazze non segnalate. Non aveva mai fatto altri programmi Rai, ma mi sembrò brava e divertente.

Si chiamava Vanessa Incontrada”. E ancora: “Alla fine degli anni 80 preparavo il programma Domani sposi.

Mi servivano quattro ragazze che facessero le vallette. Anche qui, decine di segnalazioni. Una la dovetti prendere per forza. Era stata segnalata dai livelli altissimi, ma proprio altissimi…

La impiegai per quello che sapeva fare. Niente! A quello stesso provino ne presi un’altra, non segnalata, ma bravissima. Si chiamava Simona Ventura”.

 

 

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