In Giappone il debito pubblico è pari a 8mila miliardi di euro: disoccupazione ai minimi storici e crescita record

In Giappone, una nazione libera, non come l’Italia, il debito pubblico tocca una cifra astronomica pari a 8mila miliardi di euro, quattro volte il debito italiano. Ma a differenza del bel paese, il Sol Levante registra un record di crescita e la disoccupazione è ai minimi storici. Questo perché il Giappone ha una Banca centrale, all’occorrenza stampa moneta e il debito pubblico è nelle mani del popolo, non delle banche straniere. L’unica ricetta per la crescita economica è il sovranismo.

Roma, 28 set – Il debito pubblico del Giappone? Tocca una cifra pari agli 8 mila miliardi di euro. Ovvero quattro volte quello italiano. Quello del Sol Levante è in assoluto il debito pubblico più alto al mondo, con un rapporto debito-Pil esploso fino al 240%. La gran parte degli economisti, in particolare ovviamente i guru del liberismo, ritengono che questi numeri siano decisamente allarmanti e sovente ne agitano lo spauracchio per lanciare strali infuocati contro qualunque governo osi mettere in discussione le loro teorie insindacabili. Una sorta di pensiero unico dominante dell’economia e della finanza, che ben pochi osano mettere in discussione. Pena ovviamente i soliti “mercati” pronti a utilizzare la scure.

Eppure proprio il Giappone sembra smentire questi dogmi, grazie a una crescita continua che manda in tilt i Giannino e i Giannini di turno. Difficile quindi che qualcuno creda alle sirene di qualche burocrate europeo dalle parti di Tokyo, non soltanto perché nessun cittadino nipponico metterebbe in discussione la proverbiale ricchezza diffusa nella nazione orientale, a rassicurare i giapponesi sono in realtà quelle statistiche tanto care agli economisti di casa nostra. Proprio oggi, giusto a conferma di questo, è arrivato l’ennesimo dato positivo segnalato dal Ministero degli affari interni, delle poste e delle telecomunicazioni del Giappone: ad agosto il tasso di disoccupazione è sceso al 2,4%, rispetto al 2,5% registrato nel mese precedente.

Percentuali che se confrontate con quelle italiane fanno obiettivamente spavento, o per meglio dire fanno riflettere sulla presunta relazione tra debito pubblico e povertà. Anche rispetto allo scorso anno poi, il Giappone continua a crescere: gli occupati nel mese di agosto erano pari a 66,82 milioni, in aumento di 1,09 milioni di unità (+1,7%) rispetto allo stesso mese del 2017. Come dire, se la matematica non è un’opinione, l’opinione di qualche raffinato analista nostrano dovrebbe essere quantomeno ricalibrata. Magari sulle coordinate nipponiche.

Di Eugenio Palazzini

Con fonte Il Primato Nazionale

 

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